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Come nasce Ferragosto?

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Sai come nasce Ferragosto?

Buon Ferragosto da tutti noi! 🥂 In occasione di questa festività vorremo parlarti di questa tradizione: come sai siamo molto legati alle tradizioni della nostra splendida terra. Quindi se non sai come nasce Ferragosto te lo spieghiamo in questo nuovo articolo.
Scoprirai in particolare:
  • come nasce Ferragosto
  • usanze tipiche di Ferragosto
  • piatti tipici di Ferragosto
  • un nostro consiglio sui vini perfetti per questa festività

Come nasce Ferragosto

La festa originariamente cadeva il 1º agosto: venne spostata dalla Chiesa cattolica, che voleva far coincidere la ricorrenza laica di origine romana con la festa religiosa dell’Assunzione di Maria.

Ma in realtà il termine Ferragosto deriva appunto dalla locuzione latina “feriae Augusti” (riposo di Augusto) e indica una festività istituita dall’imperatore Augusto nell’18 a.C.
Nel 18 a.c. infatti Ottaviano fu proclamato Augusto, quindi venerabile e sacro, dal Senato. In questa occasione l’imperatore dichiarò tutto il mese di agosto Feriae Augusti, le vacanze di Augusto, visto che questo includeva molte feste religiose.

Sembra che nel 21 a.c. le Feriae Augusti mutarono nome in Feriae Augustales, riunendo in un unico festeggiamento tutte le feste del mese.
Tra queste  vi erano anche i Vinalia rustica, occasione durante la quale il Flamen Dialis, un sacerdote, sacrificava un agnello per propiziare l’abbondanza della vendemmia che comincia proprio tra agosto e settembre.

In generale era un periodo di riposo necessario a riprendere le energie dopo le grandi fatiche dell’anno e un periodo di festa nato dalla tradizione dei Consualia, che celebravano la fine dei lavori agricoli, feste dedicate a Conso, che era il dio della terra e della fertilità.

Usanze tipiche di Ferragosto

In tutto l’impero si organizzavano corse di cavalli e gli animali da tiro, buoi, asini e muli, che finalmente potevano riposare un po’ dal lavoro, venivano agghindati con fiori. Pensa che queste antiche tradizioni rivivono oggi, quasi immutate nella forma durante il “Palio dell’Assunta” che ha luogo ogni anno a Siena il 16 agosto. Anche la stessa denominazione “Palio” deriva dal “pallium“, il drappo di stoffa pregiata che veniva dato in premio per i vincitori delle corse di cavalli nell’Antica Roma.

In occasione del Ferragosto i lavoratori porgevano auguri ai padroni, ottenendo in cambio una mancia: un’usanza che si radicò talmente tanto che in età rinascimentale fu resa obbligatoria nello Stato Pontificio.

Qual è il piatto tradizionale tipico di Ferragosto?

“A Ferragosto, piccione arrosto” (detto popolare)

Esatto, è proprio il piccione arrostito. Questa usanza un tempo era diffusa in buona parte d’Italia e sopravvive ancora in alcune zone. Potrebbe essere nata in epoca carolingia in Toscana.

Ma ogni luogo ad oggi ha le sue usanze:

  • a Piacenza è buona usanza a Feragosto preparare la bomba di riso con piccioni.
  • In Sicilia si prepara il tipico gelu di muluni, un dolce al cucchiaio fatto con anguria, foglie di limone e fiori di gelsomino.
  • A Roma fettuccine ai fegatelli, pollo in umido con peperoni e cocomero fresco a seguire.
  • Da noi in Puglia, a partire da Foggia, un gallo ripieno, cotto al forno con patate
  • Sull’Appennino Tosco-Emiliano vengono servite invece delle piccole ciambelle dolci all’anice
  • I Savoia usavano infine degustare le margheritine di Stresa, dei biscotti che venivano tradizionalmente offerti agli ospiti dalla regina Margherita durante questa festività.

I vini di Ferragosto

Ovviamente già dai tempi degli antichi romani ad oggi in ogni banchetto non può mancare del buon vino per festeggiare!

Per questo vi consigliamo tra tutti oggi, soprattutto le nostre bollicine, spumanti Salentini nati dai nostri vitigni autoctoni e dal nostro amore per la tradizione.

Uno spumante bianco salentino dei nostri vitigni, per lo più Chardonnay e Malvasia, caratterizzato da un interessante bouquet di note fruttate e floreali di fiori bianchi, gelsomini e frutta fresca. Il perlage è fine, cremoso e persistente. Al palato è fresco, morbido, piacevolmente fruttato e con una spiccata sapidità che caratterizza il territorio. Ottimo per aperitivi, in accompagnamento a piatti a base di pesce anche crudo, salumi e formaggi freschi.

Con racemi di uve di primitivo è uno spumante salentino rosè, caratterizzato dal colore corallo. Ha un ampio bouquet di frutti rossi come il melograno, ribes, ma soprattutto fragoline. Leggere note floreali di rosa e bianco spino che completano i sentori di crosta di pane ceduti dai lieviti durante l’affinamento.
Il perlage è fine, cremoso e persistente. Al palato è fresco, croccante, morbido, piacevolmente fruttato e con una spiccata sapidità che caratterizza il territorio.

Dai nostri vitigni autoctoni, anche il Tagliavanti Brut è uno spumante bianco salentino da non perdere. Perfetto per piatti magri, di carne bianca, pesce e formaggi freschi. Caratterizzato da delicate note di crosta di pane e croissant date dall’affinamento prolungato sui lieviti. Il perlage è fine, cremoso e persistente. Al palato è fresco, fruttato e con una spiccata sapidità tipica del territorio salentino.

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